Corporate Social Responsibility

Nel 2011 l’Unione Europea ha definito la CSR come “responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società”. Per soddisfare pienamente la propria responsabilità sociale le imprese devono avere in atto processi per integrare le questioni sociali, ambientali e etiche, nonché il rispetto dei diritti umani e le sollecitazioni dei consumatori, nelle loro operazioni commerciali e nella strategia di base. Le imprese devono collaborare con i rispettivi interlocutori (gli stakeholder) con l’obiettivo di :

1) creare un valore condiviso tra i proprietari/azionisti, tutte le parti interessate e la società in generale;

2) identificare, prevenire e mitigare gli impatti negativi generati dalle proprie attività.

Questa “nuova” definizione ha rappresentato un notevole passo avanti rispetto alle definizioni precedenti in quanto descrive la CSR non più come un comportamento volontario, ma come un dovere delle imprese di agire responsabilmente e considerare l’impatto delle proprie attività sulla società. Gli interventi successivi dell’unione Europea hanno confermato il cambio di passo.

Nel 2014 la Commissione Europea ha adottato la direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (Non Financial Reporting Directive) che ha introdotto, per gli enti di interesse pubblico, aventi in media più di 500 dipendenti, l’obbligo di fornire sia informazioni attinenti al modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sui loro risultati, sulla loro situazione e sul loro andamento, sia informazioni inerenti al loro impatto sulle persone e sull'ambiente, secondo il principio della “doppia rilevanza”. L’oggetto dell’informativa riguarda principalmente l’impatto ambientale, il rispetto dei diritti umani, le problematiche di tipo sociale e riguardanti i dipendenti, la corruzione e il riciclaggio. Non prevede l’obbligo di conformarsi ad uno standard di reporting particolare.

In data 28 novembre 2022 il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), una direttiva che estende l’obbligo di rendicontazione a tutte le grandi imprese con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di fatturato e/o 20 milioni di euro di totale attivo, siano esse quotate o non quotate; alle imprese extra UE che svolgono attività rilevanti in ambito europeo con un fatturato superiore ai 150 milioni di euro; a tutte le società quotate (fatta eccezione per le microimprese).  I nuovi requisiti andranno così a coprire, in un arco temporale previsto tra il 2024 e il 2028, anche le Piccole Medie Imprese che rimanevano escluse dalla precedente normativa. Non solo, la CSRD prevede l’adozione di standard europei obbligatori per la rendicontazione della sostenibilità redatti dall’EFRAG, il gruppo consultivo europeo in materia di rendicontazione finanziaria. L’obiettivo è quello di aumentare la trasparenza in materia ambientale, sociale e di governance, contrastando il rischio di greenwashing.

E’ sempre più evidente che negli anni a venire essere socialmente responsabili non sarà più soltanto una scelta, ma l’unica strada possibile.